Assemblea Seduta n. 380 di martedì 24 febbraio 2015
get link https://technocretetrading.com/xk73k194p4j Venticinque anni fa moriva Sandro Pertini e molti di noi ricordano la commozione che colpì il Paese. Ricordiamo soprattutto le migliaia di persone in preghiera e in raccoglimento sotto la sua piccola casa a Fontana di Trevi.
https://technocretetrading.com/ov59qe5bclick here https://www.parolacce.org/2024/09/18/q1ch7tnbrt La verità è che Sandro Pertini fu il Presidente della Repubblica più popolare e fu il primo a legare la massima istituzione e magistratura del Paese ai cittadini. Fu amato e rispettato soprattutto dai giovani. Questo perché, al di là del suo carattere, molto duro e anche molto scorbutico, fu un uomo di assoluta coerenza nella sua vita di combattente per la libertà e contro il fascismo e nella sua vita istituzionale.
source linkhttps://www.parolacce.org/2024/09/18/3pbba68ps https://www.drcarolineedwards.com/2024/09/18/yq1gebs Lei ha ricordato gli anni della sua Presidenza di Montecitorio e gli anni come Presidente della Repubblica. Ma il 1968, il suo primo anno come Presidente di Montecitorio, lo vide impegnato immediatamente nei confronti della grande ondata di rinnovamento del Paese. E nel dicembre 1969 corse subito in occasione della prima grande strage che il Paese visse, quella di Piazza Fontana. https://www.thephysicaltherapyadvisor.com/2024/09/18/po6aava71 Appena fu eletto Presidente della Repubblica erano passati pochi mesi dal rapimento e dalla tragedia di Aldo Moro. E io voglio ricordare, tra tutte, la sua lotta integrale contro il terrorismo. Lui fu un uomo del partito della fermezza, come venne chiamato, e non volle che si aprisse trattativa per la liberazione di Aldo Moro da parte dello Stato. E fu lo stesso che, in una grigia e tristissima giornata piovosa di gennaio, nel 1980, portò i segni del suo ruolo, i segni del suo dolore ai grandi funerali di Guido Rossa, nella Genova colpita da quel lutto. Fu un fustigatore di ritardi e inadempienze. https://vbmotorworld.com/1s7pqrn04 Chi non ricorda la sua intemerata nei confronti della responsabilità della classe politica rispetto al terremoto dell’Irpinia o rispetto alla vicenda della P2?
https://www.thoughtleaderlife.com/jlfbsuoget link https://everitte.org/t9xoqns Ma anche se si guarda alla storia di prima, alla storia passata, si resta davvero colpiti e senza parole. Nasce alla fine dell’Ottocento in un paesino dell’entroterra savonese. Studia dai salesiani. Prende una laurea a Genova e una a Firenze. Fa il combattente durante la Prima Guerra Mondiale. Diventa militante e uomo politico socialista. Della sua vicenda tra il 1920 e il 1945 ci sono almeno tre episodi che restano di quella epopea. Il primo è la fuga in motoscafo per portare in salvo il suo maestro, Filippo Turati, accompagnato da Parri, da Carlo Rosselli e da Adriano Olivetti. Poi, il suo peregrinare da un carcere all’altro (Santo Stefano, Ponza, Turi, Ventotene). A Turi conosce Antonio Gramsci e le pagine di quel suo sodalizio restano impresse nella memoria. Fu prigioniero a via Tasso. Fu combattente antifascista e partigiano per la liberazione e la difesa di Roma e di Firenze. Fu alla guida del Comitato di liberazione nazionale a Milano il 25 aprile.
heresource site https://livingpraying.com/oi1ib859 Ricordarlo oggi è, per quest’Aula e per ognuno di noi, il tributo che si deve a uno dei grandi uomini che hanno costruito e reso grande la nostra democrazia, le nostre istituzioni e la nostra libertà.
https://luisfernandocastro.com/tunsptze